14th
Apr
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Dal caos alla costituzione del limite
Quando nasce un bambino ci si preoccupa fin dall’inizio di come e di quanto mangi, se si attacca al seno, se succhia con la dovuta energia, se si stanca troppo presto, se il latte della madre è sufficiente, se si addormenta mentre ciuccia, se cresce bene o è vittima delle “colichette”. Questa attenzione della madre, ma anche del resto della famiglia, sarà destinata al bambino fino a molto tardi, anche dopo lo svezzamento e magari proseguirà anche nella vita adulta.
Questo accade al bambino che non ha problemi alimentari, quello che ne ha produce, generalmente, attivazioni ben più importanti ed invasive. Un momento semplice e naturale come quello dell’alimentazione e del soddisfacimento di un istinto autoconservativo è, così, intriso di significati e di messaggi che provengono dall’inconscio della madre e che, senza un filtro, senza una membrana, senza una funzione psichica, giungono al bambino che non dovrà più solo avere a che fare con un seno colmo di latte ma con le angosce di “morte per fame” della madre che, appoggiandosi al seno, giungono nella bocca del bambino che diviene, così, una bocca-inconscio. Dal canto suo il bambino, il cui funzionamento autoconservativo è, per il momento, sotto il primato della oralità, si trova a pervertire l’istinto alimentare che si trasforma in pulsione sessuale orale. In questo senso il capezzolo che entra nella bocca diviene il paradigma di funzionamento dello psichismo dell’infante, le cui risorse sono, per il momento, limitate alla chiusura degli orefizi o, per converso, al divoramento del capezzolo. Questo è il paradigma di funzionamento anoressico/bulimico.
Questo accade al bambino che non ha problemi alimentari, quello che ne ha produce, generalmente, attivazioni ben più importanti ed invasive. Un momento semplice e naturale come quello dell’alimentazione e del soddisfacimento di un istinto autoconservativo è, così, intriso di significati e di messaggi che provengono dall’inconscio della madre e che, senza un filtro, senza una membrana, senza una funzione psichica, giungono al bambino che non dovrà più solo avere a che fare con un seno colmo di latte ma con le angosce di “morte per fame” della madre che, appoggiandosi al seno, giungono nella bocca del bambino che diviene, così, una bocca-inconscio. Dal canto suo il bambino, il cui funzionamento autoconservativo è, per il momento, sotto il primato della oralità, si trova a pervertire l’istinto alimentare che si trasforma in pulsione sessuale orale. In questo senso il capezzolo che entra nella bocca diviene il paradigma di funzionamento dello psichismo dell’infante, le cui risorse sono, per il momento, limitate alla chiusura degli orefizi o, per converso, al divoramento del capezzolo. Questo è il paradigma di funzionamento anoressico/bulimico.
Paolo Cotrufo è Prof. associato di Psicologia clinica presso la Facoltà di Psicologia della Seconda Università di Napoli. È psicoanalista, membro ordinario della S.P.I. e responsabile dell’Osservatorio sui disturbi del comportamento alimentare del Dipartimento di Psicologia della S.U.N. È, inoltre, autore di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche a diffusione internazionale sui disturbi alimentari.
Indice
Alida Labella, Prefazione
Introduzione
Anoressia mentale: diagnosi e caratteristiche cliniche
(I criteri diagnostici; L’incontro con la anoressia; L’incontro con la bulimia; Il fattore; La psicologia anoressica; Obesità e disturbi alimentari; Disturbi alimentari ed addiction; L’anoressia ed il suo terapeuta)
Anoressia mentale: diario di un’epidemia sociale
(L’ascetismo; La diffusione; Anoressia e mezzi di comunicazione; Il “terzo mondo”; Donne in carne e/o ossa; E gli uomini?; Che succede alla donna? La rivoluzione dal passivo all’attivo)
Anoressia e psicoanalisi: note metapsicologiche
(Trieb und Anlehung; La pubertà; L’honte du corps; Nothing-in syndrome)
L’anoressia mentale ed il problema delle origini
(Hilflosigkeit; Verführung; La nascita della funzione psichica e l’Anlehnung; L’Io-corpo; L’Io-cultura)
Anoressia mentale e sessualità femminile: la vulnerabilità ed il caos, ovvero il ritorno alla natura
(Sessualità femminile e psicoanalisi; Femminilità e trauma; La soluzione anoressica; Dunque anoressia)
Data di pubblicazione: 01/01/2005
Editore: Franco Angeli, Milano
Pagine: 144
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