Quali sono le caratteristiche dei processi valutativi e decisionali che orientano il terapeuta nel processo analitico, dal primo tempo della domanda e della costituzione del setting, nelle sue diverse variabili spazio-temporali, fino al termine del percorso? Quale è la parte irrinunciabile dell'eredità dei maestri che consente di modulare metodo e tecnica, in modo che gli "adattamenti", da temute deviazioni, si rivelino, invece, forieri di nuove potenzialità conoscitive e terapeutiche?
Gli autori del volume, tutti clinici formati alla psicoanalisi, nel cercare di rispondere a questi e ad altri quesiti, descrivono le coordinate del proprio lavoro, svolto nel privato o in istituzione, e con differenti tipologie di pazienti, proponendo una riflessione metapsicologica ed alcune ipotesi interpretative di forme specifiche di disagio psichico e sulle possibili risposte terapeutiche.
Essi partono da ciò che hanno in comune nella loro formazione, i fondamenti della psicoanalisi, ma si differenziano nelle articolazioni del pensiero in seno agli specifici modelli teorico-clinici cui individualmente s'ispirano. Non si è cercata, in tal modo, un'uniformità di taglio e di linguaggio, per scelta e per aderenza a ciò che oggi è la realtà della psicoanalisi, costretta a volgersi al plurale, mentre va interrogandosi sulla propria essenza.
Il discorso si propone così in ciascun autore come ri-scoperta dei propri luoghi d'origine, le terre dei progenitori, ma al tempo stesso come un percorso di ricerca nel campo della teoria come nella clinica psicoanalitiche. Seguendo le linee tracciate dai maggiori studiosi di psicoanalisi contemporanea, gli autori si sono posti l'obiettivo di ripensare l'oggetto della psicoanalisi e le sue finalità, sempre più orientati allo studio delle aree primitive dello psichismo, alla vasta gamma delle patologie narcisistiche, e alle diverse e a volte nuove forme del disagio della civiltà patite dall'individuo, dalla famiglia e dai gruppi.
Nella tessitura del discorso psicoanalitico che così si è andato costruendo, vengono individuati alcuni possibili indicatori che consentano una costruzione di senso ed una misura, intesa come il delineare dei confini, intrapsichici ed intersoggettivi, nell'incontro con il paziente bambino, adolescente e adulto.
Carmela Guerriera è professore associato di Psicologia dinamica presso il Dipartimento di Psicologia della Seconda Università degli Studi di Napoli e specialista in Psicoterapia psicoanalitica del bambino, dell'adolescente e dei genitori. È socio ordinario dell'A.I.P.P.I.
Carmela Guerriera, Introduzione
Giuliana Lisa Milana, Il doppio messaggio di Freud. Setting e processo
Maria Antonietta Lucariello, Modelli a confronto sulle risposte al dolore mentale
Maria Peluso, La "cesura" e il "clivaggio" quali indici di valutazione nella prassi psicoanalitica, "clinica" e "operativa"
Anna Sabatini Scalmati, Crisi dei valori e fuga nell'indifferenza
Maria Luisa Califano, La valutazione nei trattamenti psicoanalitici: differenti setting a confronto
Antonella Gritti, Rossella Ferraro, Dare forma all'informe nella consultazione terapeutica
Paola Giusti, Rita Tamajo Contarini, Strumenti per la ricerca di setting sostenibili in un Servizio di Psicologia dell'Età Evolutiva
Lucia Vitiello, Diagnosi e psicoterapia del bambino e dell'adolescente alla luce dei "legami" nella coppia genitoriale
Paolo Cotrufo, Il corpo cantiere dell'identità: l'ascolto del corpo che parla
Silvana Lucariello, Riflessioni e rappresentazioni della psicoterapia istituzionale su mandato giudiziario
Daniela Cantone, Carmela Guerriera, Il "bicchiere della staffa": ancora qualche considerazione sui processi valutativi.
Data di pubblicazione: 05/13/2013
Editore: Franco Angeli, Milano
Pagine: 224
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